Prof. ssa Cinzia Luciano

Sandro Conticelli

I vulcani italiani: testimoni dell’evoluzione geologica del mediterraneo

(17 marzo, ore 10)

La penisola italiana è terra di mezzo. Ieri e oggi crocevia di genti, popoli e culture. Terra di mezzo anche in senso geologico. Un ponte lanciato attraverso il Mediterraneo ma anche una sottile striscia inquieta interposta tra grandi masse continentali in movimento. Un processo dinamico che ha portato alla chiusura di un antico oceano, la Tetide, e, più recentemente. alla formazione della catena alpino-himalayana. Anche terra del fuoco, con i suoi 60 vulcani, attivi. Quiescienti ed estinti. Nove di questi hanno dato manifestazioni laviche e piroclastiche in epoca storica. Etna. Stromboli, Vesuvio. Pantelleria, Vulcano, Campi Flegrei, Ischia, Lipari e l’isola che non c’è. La loro attività ha da sempre affascinato le genti che popolavano la penisola con poeti, pittori e scrittori che hanno preso ispirazione da essa. Ma prima di tutto l’attività vulcanica altro non è che la testimonianza delle forze interne del pianeta che si sprigionano in risposta alla dinamica planetaria e nel nostro caso all’evoluzione del Mediterraneo.

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