Personaggi Illustri
Giovanni Palatucci
La Cerimonia, dell’intitolazione dell’Aula Magna del Liceo Ginnasio “Pietro Giannone” di Benevento al “Giusto tra le Nazioni” Giovanni Palatucci, organizzata congiuntamente dalla Provincia e dal Liceo, ha concluso le iniziative assunte da vari enti ed istituzioni in occasione della Giornata della Memoria voluta dal Parlamento per favorire la conoscenza nelle giovani generazioni dell’orrore della Shoah e sensibilizzarle al ripudio del razzismo. L’iniziativa della dedicazione, voluta dalla famiglia Scolastica del “Giannone” ed approvata subito dalla Provincia, è stata accolta con molto entusiasmo da un gran numero di cittadini e dagli studenti che hanno affollato l’Aula Magna dell’Istituto.
Gli interventi sono stati del Preside del “Giannone” Maria Crisci, del Presidente della provincia on.le Carmine Nardone, del Presidente del Conisglio Provinciale Donato Agostinelli, del presidente della Provincia di Avellino Francesco Maselli, del Prefetto di Benevento dott. Mario D’Ambrosi, del Questore dott. Raffaele Aiello, del Provveditore agli studi dott. Mario Pedicini, dott. Crescenzo Di Pietro, assessore comunale, in rappresentanza del sindaco di Benevento, del nipote del Giusto Antonio De Simone Palatucci, della prof.ssa Miriana Tramontina, nipote di una donna che lavorò con il Palatucci, del prof. Marco Rossi Doria, della Comunità ebraica di Napoli, del Prefetto di Benevento dott. Mario D’Ambrosi, del Questore dott. Raffaele Aiello, del Provveditore agli studi dott. Mario Pedicini, dott. Crescenzo Di Pietro, assessore comunale, in rappresentanza del sindaco di Benevento, mons. Gianfranco Zuncheddu, postulatore della causa di beatificazione del Palatucci. Questi ha reso nota una importante novità. Giovanni Palatucci sarà proclamato direttamente Santo e non solo Beato. La causa di canonizzazione, avviata dal cardinale Ruini, concluderà la prima fase del processo il prossimo 10 febbraio nella stessa Sala dove fu firmato sotto il Ventennio il Concordato tra Stato e Chiesa: in anticipo, dunque, l’Istituto scolastico di piazza Risorgimento ha voluto dedicare l’Aula Magna proprio al Palatucci, che fu allievo del “Giannone” nel 1925-1926. Nato a Montella (AV), Questore di Fiume verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, Palatucci abitò tra il 1925 ed il 1926 a Benevento, in via Traiano, proprio per frequentare il Liceo: egli è entrato di diritto nella storia dell’umanità, ed ormai anche in quello della Chiesa, per il suo eccezionale eroismo che lo portò a salvare migliaia di ebrei dalle persecuzioni razziali sfruttando la sua posizione di alto funzionario dello Stato.
Testimonianze inoppugnabili fanno ascendere a ben 5.000 il numero degli ebrei che egli, grazie anche all’aiuto di uno zio Vescovo, riuscì a sottrarre al carnefice nazista. Egli pagò con a vita questa sua scelta di umanità perché, arrestato dalle SS, fu deportato a Dachau dove morì di stenti e di peste. Egli fu ucciso dai tedeschi, secondo mons. Zuncheddu, per odio della sua fede cattolica: per questo egli fu un martire e, come tale, è da considerarsi Santo. Per onorare quest’uomo, profondamente religioso e motivato, che rifiutò la possibilità di fuga che pure gli si era presentata perché sentiva di dover fare qualcosa (“un po’ di bene” – diceva) per i suoi fratelli colpevoli solo di essere ebrei, il “Giannone” ha organizzato una Cerimonia densa, struggente, ma molto significativa. In un’Aula Magna stracolma, mons. Serafino Sprovieri, Arcivescovo Metropolita, ha benedetto una targa dedicata al Palatucci, realizzata dal Maestro Antonio Frusciante. La Shoah, il massacro degli ebrei, è l’espressione tragica della libertà dell’individuo – ha spiegato Sprovieri; ma Dio non ha mai abbandonato l’uomo – ha proseguito il monsignore - e proprio l’esempio di Palatucci dimostra appunto che Dio non smette mai di parlare al cuore degli uomini. La preside del Classico, prof.ssa Maria Crisci, nel ricordare il “Giusto”, ha parlato di lui come di un uomo dotato di una “forza morale superiore” e bene ha fatto la Repubblica a conferirgli nel 1995 alla memoria la Medaglia d’oro al Valor Civile, su proposta di un sannita, l’allora Capo della Polizia Fernando Masone.
L’intitolazione dell’Aula Magna al Palatucci ha vissuto momenti particolarmente intensi, quando, ad esempio, il Questore di Benevento dott. Raffaele Aiello, nel proclamare il suo orgoglio di appartenere ad un Corpo nel quale ha militato il “Giusto”, ha affermato che la Polizia è a servizio della gente e che il Palatucci ha applicato questo suo impegno fino all’estremo sacrificio. Il nostro tempo, ha concluso Aiello, non ha bisogno di principi morali, ma di testimoni di questi precetti. Il prefetto dott. Mario D’Ambrosi, ha spiegato che il nostro popolo non vuole dimenticare gli orrori della Shoah e condanna la violazione dei diritti umani: per questo avverte il dovere il trasmettere alle giovani generazioni l’esempio di Palatucci. Il dott. Mario Pedicini, Provveditore agli studi, ha esortato gli insegnati non solo a ricordare la Shoah, ma a far sì che i giovani imparino a condannarla senza appello. Il Presidente della Provincia di Benevento Carmine Nardone ha ricordato l’impegno della Rocca dei Rettori a favore delle popolazioni che vivono una condizione terribile connessa alla fame ed alla sete, alla guerra ed alle carestie: oggi il male in cui è cresciuto il razzismo si manifesta sotto forme nuove che bisogna combattere, insieme ai rigurgiti di antisemitismo che si riaffacciano come un fiume carsico.
Provincia di Benevento: giornata della memoria (30-01-2004)
Francesco Corazzini
Tra i docenti del primo organico, costituitosi sotto la presidenza di Romualdo Bobba, piemontese, occorre ricordare il prof. Francesco Corazzini, per i grandissimi meriti che gli devono essere riconosciuti: raccolse il primo nucleo di reperti archeologici destinato a costituire il Museo; promosse l'istituzione della Biblioteca; fondò con Enrico Isernia uno dei più importanti giornali postunitari: la Gazzetta di Benevento; raccolse fiabe popolari dalla viva voce degli abitanti ed esse sono ora un documento prezioso non solo per la tradizione popolare, ma per lo studio del dialetto; fu studioso di preistoria, di etnologia, di linguistica, di letteratura, corrispondente di studiosi di levatura internazionale, come il Lubbock e a Benevento non gli è dedicata neppure una strada.
Per questi motivi ritengo che la città gli sia debitrice. Sono perciò molto lieta che il Collegio dei Docenti del Liceo, nella seduta del 12 gennaio 2009 abbia approvato l'intitolazione della Biblioteca d'Istituto a questo docente, che per molti anni ha profuso il suo insegnamento ed ha svolto un ruolo di promotore culturale, con quello sforzo titanico che dovette costare iniziare a fare scuola.